La navigazione sul fiume Tago (Tajo)
Ciao a tutti,
Credo che a tutti i miei lettori piace mangiare pesce, ed io in particolare, perciò vi porto ora a Lisbona!
¡¡Peixes de Portugal, sardinas de Cascais, bacalhau á brás!!
Queste sono le specialità di pesce di Lisbona: sarde di Cascais, Cascais è un’affascinante località turistica adatta come meta per una gita di un giorno da Lisbona. Cascais è un porto di pesca storico trasformatosi in modo responsabile in una famosa destinazione turistica, pur mantenendo il suo fascino e il suo carattere, oppure baccalà a la Brás, dal nome dell’inventore.
¡¡Peixes de Portugal, sardinas de Cascais, bacalhau á brás!!
Le voci dei pescivendoli sono state ascoltate per la prima volta al molo di Toledo in una fredda giornata di gennaio 1588, quando le primi sette chiatte da Lisbona, guidate da Cristoforo Roda Antonelli, nipote di Giovanni Battista, ormeggiarono al porto fiume della città imperiale Toledo. Il sogno del re di Filippo II si era avverato grazie allo straordinario lavoro che fece Giovanni Battista Antonelli con la navigazione sul fiume Tago che uni due delle più importanti città europee dell'epoca: Toledo e Lisbona. Ma torniamo qualche anno indietro nel 1580, l’anno in cui Giovanni B. cambiò la sua strategia e lavoro. Aveva un progetto in mente, la navigazione sul fiume Tago, cioè rendere più agevole e veloce il trasporto di merce, soldati, ecc. rendendo navigabile vari punti del fiume collegando Madrid fino a Lisbona (800 km !), la porta sul mar atlantico. Nel mese di luglio 1581 iniziarono i primi lavori e fino al 1582 c'è stata una fitta corrispondenza con il re Filippo II, il contenuto di questi è sempre sulla navigazione. Riferisce sullo stato dei lavori, che in parte controllava Antonelli personalmente e in parte lasciando modelli per gli altri operai scelti a prendersi cura di esecuzione.
Il lavoro è grande, difficile e Giovanni B. voleva in breve tempo, impossibile, e con il favore di Dio per settembre navigare da Madrid fino a Alcantara (è un piccolo comune spagnolo a 11 km dal confine con il Portogallo), affinché le acque lo permetteva. Sia il fiume principale Tago e altri fiumi di minore importanza ma comunque utili per la creazione di una rete di navigazione furono modificati a uso navale, i corsi dei fiumi sono stati incanalati e aperti nuovi canali e alla fine era delineare un progetto che fornisce una rete che collega Lisbona con Talavera, Toledo, Aranjuez, El Pardo e Madrid. I documenti relativi al progetto di Antonelli sono circa cento trenta. Offrono anche un elenco accurato e dettagliato delle opere eseguite nel fiume, le spese, i punti che sono stati fatti, le persone che hanno diretto la loro esecuzione e gli importi importati. Il terzo ed ultimo tratto di tutto il percorso, iniziò l'attuazione nel mese di luglio 1586, e 15 mesi dopo, nel gennaio 1588 le prime navi arrivarono a Toledo. Secondo lo storico Javier Felage, questo grande evento è stato seguito da un folto pubblico dove il parroco di San Martin ha benedetto i sette barconi, carichi di frumento per Lisbona, con partenza dal porto fluviale di Toledo. Purtroppo Giovanni Battista Antonelli morì due mesi dopo essere stato aperto il percorso del fiume, il re Filippo II fu molto addolorato e diede a Cristoforo Roda Antonelli l’incarico di portare avanti il progetto ma mancava la mano dello zio Giovanni B. poi con la morte anche del re Filippo II i successori non portarono avanti il progetto. Ma è anche vero che inizialmente gli scambi tra Lisbona, Abrantes e Toledo corse regolarmente. Merce come il rame, sardine e aringhe avvolti in paglia per la conservazione, mentre in direzione opposta si portava principalmente cereali. Sappiamo anche che il viaggio durava tra i 15 ei 17 giorni, di cui 10 sono stati per la navigazione e gli altri giorni nelle aree di sosta per la manutenzione delle chiatte da esperti portoghesi.
Martín Alonso Arias, governatore a vita della cittadina di Alcántara, dedicò a Giovanni B. Antonelli il seguente sonetto come omaggio alla sua memoria.
L’ingegno più fantasioso e peregrino
Che nel mondo universo si sia trovato,
Un giudizio sì chiaro e ben centrato
Che non è se non poco meno che divino.
È uno che d’Italia a Spagna venne,
Che del servir Filippo ha fatto professione,
E il gran Monarca ha compensato
Perché del profondo Tago apra il cammino:
L’opera più insigne e eccellente
Che fin’oggi si sia vista in nostra Spagna
Per il quale mille beni si sono promessi.
Giovanni Battista è quest’uomo, l’eccellente,
Di cui stupisce veder la gesta straordinaria
Che nell’orbe giammai ebbe altra eguale.
I due punti rossi indicano il tratto Toledo - Ancara, da queste lamine del 1641 vediamo Il tratto navigabile del fiume Tago da Toledo a Alcantara
Ciao a tutti,
La Cattedrale di Cartagena (Murcia) Spagna
Cattedrale antica di Santa Maria Maggiore ha ospitato la Diocesi di Cartagena
e altri lavori da eseguire a Cartagena come quello di fortificarla
Nel 1243, quando il principe Alfonso impegna la campagna per conquistare il Regno di Murcia (Spagna), chiede al Papa Innocenzo IV la restituzione delle Diocesi di Cartagena, che erano state metropolitano nei giorni prima della dominazione musulmana. Nel 1246 la riconquista di Cartagena si materializza e nel 1248 il Papa ordina uno studio della storia della diocesi, che si conclude con la Bula Esultanza Spiritus che il 31 luglio del 1250, emessa in Roma, dichiarata immediatamente soggetta alla Santa Sede. La città aveva perso parte della sua importanza durante il dominio musulmano, la memoria della ex diocesi di mantenere Cartaginense, sulla base della ex provincia creata da Diocleziano Il primo vescovo della nuova diocesi fu del francescano frate Pedro Gallego, il confessore del principe Alfonso. C'è discrepanza nei ricercatori sul fatto o meno la costruzione di una cattedrale a Cartagena. Le informazioni che è avvenuto molto confusa e inconcludente. Nei documenti medievali e rinascimentali il tempio appare con il nome di " Madre Chiesa" con data del 1270 del re Alfonso X il Saggio che crea l'Ordine Militare di Santa Maria di Spagna e di mettere sotto la protezione di un'immagine medievale, la Vergine del Rosell e stabilire la sua sede in un principale convento a Cartagena.
La Diocesi di Cartagena ha origini antiche. Al Concilio di Elvira del 303 la Chiesa di Cartagena era presente con un proprio presbitero, è incerto se fosse già stata eretta una Diocesi. La sede di Cartagena era a quel tempo sede metropolitana, in quanto la città era capoluogo della provincia romana Cartaginense, una provincia romana istituita da Diocleziano nel 293.
Il tempio ha perso il suo status di Cattedrale, e divenne parrocchia, lasciando il nome della Diocesi sua storia sfortunata. La parrocchia di Cartagena ha sofferto periodi di grande declino, a causa della mancanza di collaborazione del consiglio diocesano nel mantenere il tempio. Tra le più importanti cappelle costruite nella Cattedrale, ospitava l'immagine di cui sopra della Vergine del Rosell e dei quattro santi. La Vergine del Rosell è una devozione dei marinai della Chiesa cattolica, l'ex patrono di Cartagena e l'Ordine di Santa Maria della Spagna. La sua immagine è venerata nella chiesa e probabilmente, risale al XIII secolo. I quattro Santi di Cartagena sono considerati santi sia dalla Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa e sono:
San Leandro, San Fulgencio, Santa Florentina e San Isidoro. Sia nella città di Cartagena , e per tutta la Diocesi di Cartagena, i quattro santi sono l'oggetto di particolare devozione.
L'immagine dei quattro santi e della Vergine del Rosell
Le prime riforme importanti
Nel XVI secolo il Consiglio di Cartagena, proprietario della Cattedrale, istruisce il ripristino dell'immagine con restauro e nel 1571 l'ingegnere militare Giovanni Battista Antonelli costruisce la cappella e un altare nella Cattedrale per il culto della Vergine del Rosell. Nel XVIII secolo, su commissione anche dal Consiglio, Francisco Salzillo scolpisce le immagini dei quattro Santi di Cartagena, di grande devozione nella città e sono state inserite nella cappella comunale di accompagnamento dell'immagine della Vergine del Rosell. Visibili i resti sono conservati, come gli archi e cappelle. Su l'occasione dei lavori eseguiti in prossimità del Duomo per la costruzione di un centro artigianale apparvero i resti di un teatro romano di grandi dimensioni, il passo o cavea è stata scavata sulla collina dove si trova. Da parte di esso è sollevato un capo della Cattedrale, costruita anche con le pietre del teatro.
Come avete letto Giovanni B. Antonelli oltre ai lavori eseguiti nella Cattedrale aveva altri lavori da eseguire a Cartagena come quello di fortificarla, bene parliamo di questo. Da questa mappa, che descrive le varie costruzioni negli anni successivi di diverse muraglie, quella di colore verde e’ il tracciato di Antonelli.
In questa mappa vediamo la muraglia costruita da Antonelli a difesa di Cartagena e il punto rosso indica l’antica Cattedrale.
Archeologi hanno trovato dei resti della muraglia di Giovanni B. Antonelli
Situato sulla collina della Concezione, tra la Muraglia del Mar e la via dei quattro santi c’e’ il Castello della Concezione in buone condizioni dopo i restauri condotti di recente. Un particolare e’ la porta d'ingresso al Castello, nota come la “Porta della città” costruita nel XVI secolo da Giovanni B. Antonelli.
Un giorno organizzeremo alcuni viaggi in Spagna per visitare i “Lavori degli Antonelli”
In questa foto vediamo la porta di “Antonelli”
Ho trovato questo video (in lingua spagnola), che ci descrive l’interno della Cattedrale antica di Santa Maria Maggiore, vediamo alcune Cappelle e anche quella di Giovanni Battista Antonelli che racchiude la Vergine del Rosell e i quattro santi. Fate attenzione quando verra’ pronunciato il nome: Juan Bautista Antonelli!
ARTE e CULTURA
Il matrimonio perfetto che non conosce il divorzio
Noi italiani, siamo stati, e lo siamo ancora, dei maestri in questo campo. Indagando sugli Antonelli si viene a conoscere una grandissima documentazione di storia in Europa e nei nuovi continenti scoperti da Cristoforo Colombo. Molta di questa storia non la conosciamo, ce’ molto lavoro d’investigazione che per molti studenti universitari sarebbe un’interessantissima fonte di lavoro, i giovani, sono il nostro futuro, e spero un giorno di avere un contatto con loro.
Stavo facendo un’investigazione su Giovanni Battista Antonelli (il capostipite), e vengo a conoscere la storia di un italiano, tutto particolare che ha vissuto 200 anni più tardi. Questo signore si chiama: Nicola Broschi (Andria, 1705 – Bologna, 1782), detto Farinelli (il castrato), è considerato il più famoso cantante lirico castrato della storia. Esordì con grande successo in tutta Europa: Roma, Vienna, Venezia, Milano, Bologna e in Spagna. Nel periodo che va dal 1500 fino al 1800, la corte monarca spagnola ha avuto a loro servizio tanti ingegneri, architetti, pittori, scultori e artisti nel campo del bel canto di fama mondiale italiani. Le loro opere sono ancora presenti, tanta
ARTE e CULTURA
Fate una vostra ricerca è interessante! Allego due video dal film (Farinelli - Voce regina)
Carlo Broschi detto il Farinelli
La gara con il trombettista
Parlarliamo di questi due illustri signori:
Nicola Broschi, detto Farinelli (1705– 1782) e Giovanni Battista Antonelli (1527 – 1588)
“Made in Italy”
Farinelli, il più famoso cantante lirico castrato della storia, conquistò il pubblico del tempo, il barocco, in tutta Europa con trionfali stagioni a Roma, Vienna, Venezia, Milano, Bologna e Madrid. Verso il 1737 accettò l’invito di Elisabetta Farnese, regina e consorte di Spagna, come moglie di Filippo V. Il re spagnolo, che soffriva di nevrastenia e malinconia, aveva abbandonato la vita pubblica, gli affari di Stato e manifestava segni di follia. La regina Elisabetta invitò quindi Farinelli a esibirsi davanti a suo marito, nella speranza che potesse risvegliarlo dall'apatia. L'episodio è rimasto celebre, e contribuì ad accrescere la leggenda che circonda il cantante. La voce di Farinelli fece un tal effetto su Filippo V, che non volle più separarsi dal cantante. La "terapia" quotidiana consisteva nel far cantare il castrato sempre le stesse otto o nove arie di cui la prima era "Pallido il sole", cantava da una stanza diversa da quella del sovrano, le prime volte dalla stanza più lontana e via via sempre più vicina fino ad arrivare dietro la porta, il cantante riuscì a far uscire il sofferente Filippo, lo fece lavare e radere. Il re gli fece promettere di restare alla corte di Spagna, corrispondendogli uno stipendio di 2000 ducati con l'unica richiesta di non cantare più in pubblico.
Entrò nella “Famiglia” dei re di Spagna, il cantante vide la sua importanza crescere con l'ascesa al trono di Ferdinando VI di Spagna, che lo nominò cavaliere di Calatrava, un'alta carica, riservata ai gentiluomini che potevano provare la nobiltà e l'antichità delle loro famiglie. Broschi-Farinelli, favorito dal monarca, esercitò sulla corte, e sulla politica, una grande influenza. Gli si devono i primi lavori di bonifica delle rive del Tago, e diresse l'opera di Madrid e spettacoli reali mostrando grandi doti come scenografo. Utilizzò il suo potere persuadendo Ferdinando a instaurare un teatro d'opera italiano. Collaborò anche con Domenico Scarlatti, compatriota napoletano, anch'egli residente in Spagna.
Rispettato da chiunque, sommerso di doni, adulato sia dai diplomatici avversi alla Francia, sia da quelli francesi che avrebbero voluto vedere la Spagna firmare il Patto di famiglia, conservò questa posizione di rilievo fino all'avvento di Carlo III, il quale, probabilmente a causa dell'eccessiva influenza del cantante, lo allontanò nel 1759. Farinelli si ritirò allora a Bologna, e morì nella sontuosa villa che aveva fatto costruire in vista del suo ritiro. Nel 1998 si è costituito a Bologna il Centro Studi Farinelli con il proposito di ricordare la figura del grande artista inaugurata presso l’Accademia Filarmonica di Bologna.
Tutte queste info che ho scritto si possono trovare in Google facendo una ricerca. Ma cosa sappiamo del periodo di Farinelli che ha trascorso per ventanni a Madrid? Quasi nulla….allora bisogna investigare.
ANTEPRIMA PER VOI
Incominciamo dal Palazzo Reale di Madrid, Carlo V nel 1537 iniziò con una prima costruzione, Filippo II, il figlio, continuò l'espansione dell'edificio, residenza sontuosa, soprattutto dal 1561 quando ha deciso di istituire il Tribunale così permanentemente in Madrid.
Il palazzo attuale è costruito sulle rovine del vecchio Alcázar, distrutto da un incendio nel 1734, re Filippo V ordinò la costruzione del nuovo palazzo, l'edificio avrebbe ospitato la Corte, una delle più importanti in Europa.
Le Residenze reali erano spazi perfetti per la celebrazione di feste della corte e raggiunse il suo massimo splendore in quella di Aranjuez. Il Palazzo Reale di Aranjuez è una delle residenze della famiglia reale spagnola, fu eretto per ordine di Filippo II nel 1560, si trova presso le rive del fiume Tago ed è famoso per la sua Reggia e i suoi giardini. Durante il regno di Ferdinando VI e sua moglie Barbara de Braganza, Farinelli fece di questo luogo uno scenario ineguagliabile, sfruttando la natura di questo immenso parco al lato del fiume per celebrare diversi eventi.
Nel 1751 la regina Barbara de Braganza chiese a Farinelli di organizzare le celebrazioni del compleanno di Fernando VI nel Palazzo di Aranjuez, doveva essere una festa da immortalare com’era di tradizione da secoli per ogni festa del reame spagnolo. L'anno successivo, con un’idea geniale, Farinelli aggiunse nel programma delle festività una passeggiata lungo il fiume e canale Tago, ideo’ e fece costruire quindici imbarcazioni con remi da diporto, tra cui fregate e le chiatte reali sfarzosamente decorate, fu chiamata: la flotta del fiume Tago.
A bordo di loro, insieme alla corte reale, i rispettivi equipaggi erano orchestre e artisti che animavano la passeggiata di alcune ore. Quando calava la sera più di 20.000 lanterne sparse nei giardini, fontane, lungo il fiume, ponti e le varie imbarcazioni, la luce si rispecchiava nell’acqua del fiume. Tutto questo spettacolo accompagnato dai fuochi d'artificio, disegnati anche da Farinelli, e si finì lo spettacolo con scariche di artiglieria.
l'attuale Palazzo Reale di Madrid
Il re Fernando VI volle immortalare questa festa con un dipinto e chiamò alla sua corte l’italiano Francesco Battaglioli. Qui sotto vediamo questo dipinto e sulla sinistra dipinse Farinelli (ingrandimento) con un gruppo di musici.
Purtroppo la “flotta Tago” è stata distrutta durante la guerra d'indipendenza, ma è stata in seguito in parte ricostruita dal re Fernando VII, nel 1816, ora queste meravigliose imbarcazioni si possono ammirare nel Museo Marino di Aranjiuez
Qui vediamo il Palazzo Reale e la “Flotta delle barche di Farinelli sul fiume Tago”
Mi stavo preparando ha scrivere un nuovo articolo quando mi arriva una mail dell’amico Luca Tarpani di Perugia, che sorpresa mi ha mandato il suo lavoro!
Di che cosa si tratta: Più avanti farò, disegnare le due barche reali di Antonelli e vedremo che saranno uguali a quelle che vediamo nei dipinti del 1700 come testimonianza......avevo scritto!
Nei mesi seguenti cercai in Google: società di modellismo navale, era mia intenzione di conoscere alcuni esperti in questo campo e la fortuna mi aiutò facendomi conoscere il “Modellismo Navale “ di Perugia, molti sono i soci, grandi esperti che creano capolavori e organizzano importanti mostre a livello nazionale e internazionale. Tra questi sono venuto a conoscere Luca Tarpani e gli parlai del mio progetto, gl' inviai le foto della barca reale progettata da Farinelli e mi disse: e’stupenda e per il mondo del modellismo navale sarebbe un modello unico da costruire perché non si conosce, ma la difficoltà e’ che se non abbiamo dei disegni base e’ difficile a costruirla nessun modellista potrebbe eseguire questo capolavoro.
Ma qui sono venuto a conoscere Luca….con la passione di modellista nel sangue, credo che non riusciva a dormire e essendo di professione Geometra/Architetto mi disse: Claudio, dammi tempo e con quelle poche info che mi hai dato provo a disegnarla e poi trovo esperti , che conosco, veri artisti e completeremo l’Opera! Bene, mi ha mandato i primi disegni, bozze, ed ora ve le presento; l’inizio di un lungo grande lavoro da immortalare, come le opere eseguite dagli ingegneri militari Antonelli.
Questa e' la barca Reale da realizzare
Questi sono i primi disegni della Barca Reale realizzati da Luca Tarpani
Auguro a tutti gli “Amici“ degli Antonelli un Buon Natale
Les deseo a todos los “Amigos” de los Antonelli, Feliz Navidad 2016
Il Natale è alle porte, lo festeggiamo con tante luci, con una ricca tavolata insieme ai nostri familiari e lo scambio di tanti regali, anche costosi, mentre la nascita di Gesù fu’ molto diversa. Io, dopo la visita della messa, quando siederò a tavola il mio pensiero e parola sarà umiltà, caratteristica, condizione di ciò che è semplice, modesto, povero.
Prendo come esempio dal testamento di Giovanni Battista Antonelli, l’inizio di scrittura delle sua volonta’:
Nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, Dio e vero uomo e la Beata Vergine Maria, sua madre, che ho sempre avuto per signora e avvocato in tutta la mia vita. Io Giovanni Battista Antonelli ingegnere militare del re Filippo II e legittimo figlio di Gerolamo Antonelli e Lucrezia Scuire miei genitori naturali legittimi della diocesi di Rimini in provincia della Romagna, Italia da qui in questa città di Madrid ammalato ma di buon ragione nella mia memoria confesso che ho capito bene e cattolicamente il mistero del figlio trinità santo padre e spirito santo che tre persone credo e confesso la Santa Madre Chiesa di Roma. Con questa invocazione divina ora questa mia ultima volontà sarà nel seguente modo: prima affido il mio spirito al nostro Signore Gesù Cristo, che ha creato e redento dal suo sangue prezioso e passione a sua immagine e somiglianza. Voglio che il mio corpo venga seppellito nella chiesa e monastero di San Francesco della città di Madrid nella tomba che ho acquistato è all'interno della cappella principale di questa chiesa accanto all'altare della Madonna. Accompagna sulla tomba il mio stemma e verrà scolpito il nome Giovanni Battista Antonelli ingegnere militare del re Filippo II per lui e per i suoi eredi e successori (Famiglia Antonelli), del 1587.
Voglio essere seppellito con il vestiario di buoni avventurati di San Francesco
La cosa in un primo momento non mi era chiara e ho fatto una ricerca per capire il vestiario che aveva scelto.
San Francesco d'Assisi nacque ad Assisi nel 1182, da Pietro di Bernardone, ricco mercante di stoffe preziose, e da Madonna Pica.
Da un punto di vista storico le circostanze della conversione di San Francesco non sono state chiarite e si hanno notizie solo attraverso le agiografie. Sembra che un ruolo importante lo abbia avuto la sua volontà frustrata di farsi cavaliere e di partire per la crociata, ma soprattutto un crescente senso di compassione che gli ispiravano i deboli, i lebbrosi, gli ammalati, gli emarginati: questa compassione si sarebbe trasformata poi in una vera e propria "febbre d'amore" verso il prossimo.
Nel 1205 avvenne l'episodio più importante della sua conversione: mentre pregava nella chiesa di San Damiano, raccontò di aver sentito parlare il Crocifisso, che per tre volte gli disse: «Francesco, va' e ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina».
di conseguenza, Francesco veste l’abito da eremita continuando a dedicarsi all’assistenza dei lebbrosi e al restauro materiale di alcune chiese in rovina di luoghi nelle vicinanze dopo che a San Damiano aveva udito nuovamente la voce del Signore dirgli attraverso l’icona del Crocifisso: «Francesco va’, ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina»
Ricorreva il giorno della festa di San Matteo l'anno 1209, a quel tempo, il Vangelo della Messa della festa fu questo: lettura dal Vangelo secondo Matteo 10,7-15
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Andate, predicate che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demoni.
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, ecco, io invio voi come agnelli in mezzo ai lupi.
Queste parole penetrarono nelle profondità nel cuore di Francesco e questo, applicò letteralmente togliendo la sua calzatura e la sua cintura vestendosi con indosso un camice di tela grezza, che volle da solo confezionarsi ispirandosi alla forma della stessa croce, cinto ai fianchi da una bianca cordicella a tre nodi e calzando dei poveri sandali.
Come suo unico bagaglio, una sacca contenente gli strumenti del muratore: la squadra, il compasso, la cazzuola, il filo a piombo, il mazzuolo, la riga e lo scalpello, a simboleggiare rispettivamente la rettitudine del pensiero, l'amore fraterno che tutto cementa, la rettitudine di giudizio, il lavoro indefesso e la sottomissione delle proprie imperfezioni spirituali al lavoro dello Spirito, che tutto trasformando, fa giungere alla perfezione.
Chiesa e monastero di San Francesco della città di Madrid
Fondato nel 1217, il convento di San Francesco, dopo quello di San Martino, era il secondo monastero costruito nella città di Madrid. Secondo la tradizione, la sua origine è dovuta al proprio San Francesco d'Assisi, che in una piccola cappella fondò questa comunità Francescani Osservanti sotto l'invocazione di Gesù e di Maria. Il convento crebbe lentamente grazie alle elemosine dei fedeli, e alla fine del XIV secolo fu rinnovato.
Il convento era nello spazio ora occupato dalla corrente Piazza del Municipio, fu demolito nel 1891 è stato un grande trama, i funzionari della città sono stati determinati per fare piazza con giardini aperti al pubblico e spazio del commercio, questa grande piazza si chiamava Plaza de San Francisco.
Ciao a Tutti,
Mentre pensavo quale tema scegliere e quale personaggio della Famiglia Antonelli, nella mia mente s’introduce con forza la parola: matrimonio….penso…matrimonio, ma si certo, ho qualcosa di interessante da farvi conoscere:
un matrimonio particolare e Giovanni Battista Antonelli (il maggiore)!
Andiamo con ordine
In google cerco quali sono stati i matrimoni più belli nella storia a livello mondiale e mi regala questa pagina che prendo come esempio:
I 15 matrimoni più costosi della storia secondo la rivista Forbes
Nella lista si legge di matrimoni tra famiglie arabe, dell’India, americani, russi e di qualche famoso calciatore. La rivista Forbes (Bimestrale, 26 numeri l'anno, diffusione e tiratura: 780.000 copie media per numero), è una rivista statunitense di economia e finanza di New York. Forbes è conosciuta ai più per la stesura annuale della classifica degli uomini più ricchi del mondo, dei club calcistici più ricchi e delle persone più potenti del mondo. Tutto bene sul tema scelto da questa rivista, che poi si parla di soldi (milioni di $), sui costi di ogni matrimonio, sono temi normali per la rivista e fin qui, di nuovo, tutto bene.
Ma voglio criticare il titolo che danno a questo articolo i competenti giornalisti: più costosi e belli nella storia…non e’ giusto. La parola: nella storia e’ un periodo che non e’ limitato perciò sarebbe più giusto se avessero scritto: i matrimoni più costosi e belli degli ultimi decenni. Se poi, i giornalisti di Forbes vogliono scrivere un articolo sul matrimonio più bello e anche di un certo costo degli ultimi 500 anni posso consigliare il mio a seguito articolo.
Il matrimonio del re di Spagna Filippo II con Anna d’Austria (Anna d'Asburgo) nel 1570 e l’organizzazione di Giovanni Battista Antonelli
L'ingresso trionfale e suntuoso di Anna d'Austria a Madrid
La festa nel Rinascimento è uno spettacolo che emana potenza; il potere della Chiesa e il potere dei governanti erano manifestazioni per il popolo che si presentava in tutta la sua bellezza sul palco della città. Le celebrazioni della Corte spagnola come battesimi, funerali, ingressi trionfali erano spettacolo.
Il re Filippo II si sposò per ben quattro volte e per quattro volte divenne vedovo. L’ultimo sposalizio fu con Anna d’Austria, figlia primogenita dell'imperatore Massimiliano II d'Asburgo, e di sua moglie, Maria di Spagna.
Questa entrata trionfale fu la più grande del secolo e della storia. Il percorso seguito era di regola uguale lungo quattro km! Il punto di arrivo della sfilata della regina in carrozza e tutto il seguito, della corte e gli invitati, era il palazzo reale Alcazar della monarchia spagnola fino al 1734 dove si trova ora il Palazzo Reale di Madrid.D'altra parte sono feste puramente religiose ma l'ornamento della città, archi trionfali e tutto l'apparato può essere simile a un vero e proprio ingresso di una reliquia di grande venerazione.
Madrid, la capitale della Spagna era, sia pure sinteticamente, una evocazione a Roma imperiale. Il re Filippo II commissionò a Giovanni Battista Antonelli per aiutare nell'organizzazione. Antonelli delineò tre archi trionfali, che sono stati decorati con statue e medaglie da famosi scultori italiani Luca Mitata e Pompeo Leoni. Gli archi furono costruiti l’uno dall’altro in tre differenti strade principali del percorso.. Si tratta di una celebrazione più spettacolare nella storia di Madrid. Con l'ingresso le vie della città furono adornate con sete e broccati, le migliaia di madrileni che abitavano in questo percorso erano partecipi sui balconi o le strade. lo spettacolo è stato coronato con l'offerta delle bellezze delle donne che si affacciavano alle finestre. Di notte si accesero delle torri di fuoco era davvero come la luce del giorno. Una festa senza musica sarebbe incomprensibile. Al lato del primo arco era popolato da menestrelli e giullari e musica di trombe risuonava con una bella armonia.
Durante il percorso la regina entrò nella chiesa di Santa María de la Almudena e ascoltò il canto “Te Deum laudamus" del coro gregoriano.
L’architettura effimera, di questa festa furono i tre archi trionfali costruiti sul percorso. Esprime la poetica dell’effimero, di alimenti culturali dell’architettura contemporanea. Le relazioni tra il pensiero architettonico e la sfera dell’effimero sono all’origine, infatti, di un complesso repertorio di argomenti e di significative creatività di natura interdisciplinare, generative di multiformi mutazioni spaziali, che aprono nuovi scenari elaborativi, ponendo una serie di sfide e di riflessioni, strettamente interconnesse con la vita quotidiana. l’effimero, in questo caso e’ una ricerca molteplice: artistica, culturale, sociale, politica, religiosa.
Qui vediamo due dei tre archi trionfali
La Festa durò quattro giorni dal 26 al 29 novembre 1570
All’inizio del percorso, si trova Il Paseo del Prado è il giardino storico più antico della città di Madrid, dichiarato di interesse culturale, ora qui ce la sede del Museo del Prado il museo più importante e visitato del mondo subito dopo il Louvre. Ora vi racconto dell’altra grande genialità che ha avuto Giovanni Battista Antonelli oltre quella dei tre archi trionfali. In questo grandissimo parco fece costruire nel breve tempo di dieci giorni una grande piscina di 150m x 25m. Al lato di questo grande acquario costruì un modello della fortificazione di Algeri, la città che si affaccia sulla costa africana e otto navi da guerra dimostravano l’attacco alla fortificazione con giochi di spari da ambo le due parti. La regina con tutta la corte assistirono a questo grande spettacolo, Antonelli fu elogiato dal pubblico con lunghi applausi.
Ora aspetto che la rivista Forbes mi contatti perché se vuole scrivere la storia di questo matrimonio le regalo le duecento pagine della documentazione + l'insieme delle scritture contabili del matrimonio, sappiamo che la parola soldi e’ il tema principale per Forbes!
In questa cartografia vediamo il percorso tracciato che parte dal basso (blu) dove si trova Il Paseo del Prado e termina in alto a destra nel Palazzo Reale di Madrid (rosso) e i tre archi trionfali disposti nel percorso.
Ciao a tutti,
Sulla “Ingegneria Militare” scrissi tempo addietro, già un articolo su questo tema. Lo riprendo perché voglio immortalare il capostipite degli Antonelli:
GiovanniBattistaAntonelli
IL MAESTRO
Nell’Europa occidentale il vasto fenomeno culturale che va sotto il nome di Rinascimento investì non soltanto la filosofia e la letteratura, ma interessò anche le arti figurative e l’architettura. Il termine “Rinascimento” sta a indicare la volontà di far rinascere la tradizione antica (soprattutto greca e romana), che in campo architettonico corrispose alla ripresa di elementi (colonna, capitello, frontoni ecc.) e forme classici. Così, sulla scorta delle concezioni platoniche e dei precetti vitruviani, si impose nell’architettura ecclesiastica la pianta centrale (quadrata o circolare), al posto del tradizionale sviluppo longitudinale. L’architettura dell’età moderna viene convenzionalmente datata a partire dalla scoperta dell’America, nel 1492, fino alla metà del XVIII secolo. All’inizio del secolo, la frontiera tra l’architettura civile e militare non era ancora ben definita, poco alla volta , e non senza difficoltà, l’immagine dell’architetto quale “uomo universale” nel Rinascimento, percorse una strada ben diversa, quella dell’ingegneria militare vista come di un soldato esperto. Tuttavia, fu il piano di fortificazione a incidere maggiormente su riflessioni con l’intenzione di trasformare i sistemi difensivi, a causa dell’evoluzione dell’artiglieria.
Da questo momento in poi l’ingegneria militare inizia a formarsi come una disciplina autonoma retta da regole e principi propi, perciò, le funzioni e la responsabilità degli ingegneri dell’esercito sconfineranno in molti campi della “nuova scienza” di fortificare e specialisti nell’arte della guerra.
La formazione dell’ingegnere militare tra teoria e pratica
Nel XVI secolo si andava sempre più delineando il nuovo ruolo dell’ingegnere o architetto militare, dotato di profonde conoscenze tecniche, scientifiche e strategiche. La tecnologia delle armi avanzava con l’invenzione di nuove artiglierie, di conseguenza mutavano le strategie di offesa e difesa, così le forme e le concezioni delle fortezze e dei ripari. In generale il campo delle armi si complicava, chiamando in gioco varie discipline scientifiche. L’ingegnere militare doveva essere conoscitore del nuovo modo di fare poliorcetica, del cambiamento del modo di operare militarmente: si lasciava alle spalle una guerra costituita esclusivamente da cavalieri e scudieri, ed ora basata principalmente sull’abbattimento di difese tramite pesanti ordigni. La nuova artiglieria mutava infatti il tipo di scontro, non più sul corpo a corpo ma bensì a distanza, giocato su rapporti di costo-benefici e ricompense finali e solo successivamente di razzia e depredazione della popolazione sconfitta e inerme. L’ingegnere militare era dunque una figura senz’altro tecnica ma anche d’intellettuale-stratega.
La sua formazione presupponeva, in tempo di pace:
1. conoscenze nel campo della geometria e delle scienze matematiche, fisiche e chimiche
2. saper progettare, coordinare e dirigere le opere difensive sia in muratura che in terra
3. avere nozioni tecniche di cantiere approfondite ed esperienza di conduzione di esso
4. aver partecipato, nelle retrovie di appoggio, ad eventuali campagne militari, e capacità di studio dei territori, per la scelta dei siti, percorsi e strategie di offesa e difesa
5. saper leggere, possibilmente anche in latino, per l’accesso a eventuali testi pubblicati o manoscritti
6. avere nozioni approfondite d’idraulica
7. essere esperto di artiglierie e delle relative gittate (balistica)
8. conoscere la siderurgia e i processi di fusione
9. avere nozioni pirotecniche per la fabbricazione delle polveri ottenute dal salnitro
10. saper coordinare i lavori di carpenteria per la realizzazione di eventuali macchine da guerra o argani importanti
11. capacità di amministrare e rendicontare tutto ciò che riguardi la progettazione, la costruzione della fortezza, che doveva essere occupata da una guarnigione minima, ma ottimale per la sua difesa ed il mantenimento a minori spese.
In tempo di guerra, invece, l’ingegnere doveva mettere in atto:
1. la sua capacità di valutare tecnicamente le caratteristiche della fortezza nemica con i suoi lati architettonici più deboli, sia “di dentro” che “di fuori”, al fine di appoggiare le strategie di attacco
2. le sue conoscenze e capacità di lettura dei siti con lo scopo di condizionare fonti di approvvigionamento e vettovagliamento durante un assedio
3. il bagaglio tecnico per poter consigliare, scegliere e costruire un accampamento sicuro e salubre
4. il saper costruire macchine da guerra adattando le esigenze belliche alla disponibilità in loco delle materie prime
5. la realizzazione di opere provvisionali per varcare con l’artiglieria corsi d’acqua
6. in caso di danneggiamento dell’opera difensiva, il ripristino e l’adattamento successivo
7. eventuali valutazioni dei limiti e degli interventi da potere riutilizzare nella progettazione di opere successive
8. la funzione di figura propositiva e contemporaneamente esecutiva del Capitano Generale, offrendogli risposte ed indicazioni tecniche e operative precise
9. la valutazione delle spese al fine di essere dimostrabili a operazione militare conclusa. Per chiarire le difficoltà nelle quali si dibatteva l’ingegnere militare, bisogna però aver presente il contesto scientifico di quel tempo: ad esempio la chimica, per la lavorazione del salnitro, e la siderurgia erano basate ancora su processi alchemici; oppure la gittata di un pezzo d’artiglieria era fondata sulla sperimentazione, e pur avendo individuato l’importanza dell’alzata, del rapporto fra quantità, qualità di polvere e del peso delle munizioni, non se ne era ancora intuito l’aspetto analitico.
Le Epitomi
Le tre epitomi di Giovanni Battista Antonelli sono state scritte a Toledo tra il 1560 e il 1561, gli originali si trovano nell’archivio militare di Toledo. Dalla sua pubblicazione vi mostro dei disegni di armi costruite da Antonelli e di modelli di accampamenti di forze militari.
Ciao a tutti,
Oggi vi parlo di Giovanni Battista Antonelli e di Cristoforo Roda Antonelli nel
Capitolo: "Portogallo 1˚"
Crisi di successione portoghese (1580)
La crisi successoria in Portogallo del 1580 fu la conseguenza della morte senza eredi del re Sebastiano I del Portogallo e del suo successore Enrico I agli inizi del 1580 . Le Cortes portoghesi dovevano decidere chi, tra vari pretendenti poteva occupare il trono portoghese, però prima che l’elezione fosse fatta, il re di Spagna Filippo II facendo valere il suo diritto alla successione alla corona portoghese ordinò l'invasione militare del paese. L'infante don Antonio si autoproclamò re, ma le sue scarse truppe furono battute dall'esercito spagnolo nella Battaglia di Alcantara, e l'anno successivo Filippo II fu riconosciuto come re del Portogallo.
Giovanni Battista Antonelli fu coinvolto in operazioni dall’osservatore strategico all’esperto di fortificazioni lungo la linea di confine tra Spagna e Portogallo, per individuare i punti critici della difesa portoghese. Le sue informative sono degne di attenzione per un doppio motivo: esse non solo forniscono dati utili per le azioni militari in caso di attacco, ma offrono anche una valutazione utile allo storico, per ricostruire il quanto di quelle marittime. Un attacco dal mare era da escludere per la mancanza idonea di attracco per le navi. Consigliava di procedere l’invasione del Portogallo assaltando le mura delle città, aveva individuato che molte case furono costruite a ridosso delle mura e salendo sui tetti con scale e agendo di sorpresa nel corso di una notte, mentre il grosso dell’esercito sarebbe entrato per Badajoz, al confine tra Spagna e Portogallo. Rientrò tra i suoi incarichi il coordinamento dell’opera di vigilanza dei luoghi spagnoli di confine con il Portogallo, allo stesso modo doveva dare suggerimenti e indicazioni specifiche sulle posizioni che avrebbero dovuto occupare le diverse forze spagnole che si sarebbero dovute impiegare, con le loro artiglierie e salmerie.
Il Duca spagnolo d’Alba poté fare la sua entrata attraverso la regione portoghese dell’Alentejo senza incontrare resistenza e giungere alla penisola di Setubal, il cui porto si trovava in una posizione strategica nel percorso che avrebbe dovuto portare a Lisbona.
la scala ideata da Giovanni Battista Antonelli
L'entrata dell'esercito a Badajoz fino alla penisola Setubal
Ciao a tutti,
Il primo documento d’archivio datato che ci informa sul primo degli incarichi assegnati a Giovanni Battista Antonelli (il capostipite), risale al 2 ottobre 1561. Il re Filippo II aveva deciso un intervento globale sulla costa di Levante e vi era la necessità di adeguare vecchie strutture difensive creatasi con gli attacchi dal mare e dell’impiego dell’artiglieria. Antonelli era mandato nel Regno di Valencia a iniziare le sue ricognizioni sullo stato della difesa e gli interventi urgenti e necessari, le sue funzioni prevedevano che percorresse il paese e ne facesse rapporto puntuale. Il suo operato avvenne in modo sistematico, valutando le risorse difensive già esistenti nella regione e la necessità della difesa delle aggressioni sempre più frequenti della flotta turca e dei pirati di Barberia che sbarcavano nella costa spagnola. Scrive in italiano, in quattro relazioni inviate al re Filippo II tra agosto e ottobre del 1562, definisce i criteri generali, prendendo in considerazione la sua ubicazione concreta, che era fornita dalla montagna de Spadán (Valencia) e de Bernia (Alicante) di cui descrive le peculiarità’ geografiche, le risorse fisiche, antropiche e strutturali, suggerendo contestualmente strategie militari in relazione con le caratteristiche ambientali e con le forze disponibili per la difesa del luogo. Nel lungo documento finale, esce un quadro nitido della regione ed emerge come si tratti di un territorio privo di fortificazioni, in particolare nella sua linea marittima, la più esposta. Volete conoscere la montagna o Sierra de Spadán e la Sierra de Bernia, bene ho cercato alcune foto!
Parco naturale della Sierra di Espadán e di Bernia
Un territorio bellissimo da visitare, fare delle escursioni seguendo i passi di Giovanni Battista Antonelli.
VALENCIA e ALICANTE
Sierra de Spadán e la Sierra de Bernia
Ciao a tutti,
Oggi vi parlo di Giovanni Battista Antonelli il capostipite della dinastia degli ingegneri militari Antonelli. E’ stato il grande maestro che insegnò la scienza dell’ingegneria militare ai suoi famigliari; Battista Antonelli, Cristoforo Roda Antonelli e i fratelli Cristoforo e Francesco Garavelli Antonelli. I suoi lavori al servizio della corona spagnola si dividono in due periodi, dal 1561 fino al 1580 si dedicò alle fortificazioni e dal 1581 fino alla sua morte nel 1588 alle vie fluviali. Dopo la conquista del Portogallo nel 1580 da parte del re Filippo II, Antonelli sognò un progetto per il trasporto veloce di soldati e materiale di guerra tra la Spagna e Portogallo. Per via terra era molto complicato e difficile, in pratica studiò la possibilità di navigare il fiume Tago (lungo in totale di 1000 km) Tra Madrid, Toledo e Lisbona e cosi di aprire una via di trasporto tra il mare atlantico e la Spagna. L’idea era anche di attualizzare una via di commercio per ogni tipo di prodotti tra le città che si affacciavano sul fiume. Era un progetto gigante, studiò con tante difficoltà metro per metro il livello dell’acqua e semmai deviare il percorso in modo che la barca avesse abbastanza profondità da navigare senza problemi. Con questo lavoro come tutti gli altri che Antonelli esegui voleva contribuire a costruire la storia della Spagna insieme al re Filippo II. Quando Antonelli mori il re ordinò di cercare nella casa documenti sul progetto fluviale per archiviarli, trovarono un baule pieno di documenti tra cui un grande libro unito di mappe dei lavori che esegui in diverse province spagnole. Il titolo del libro riportava in lettere d’oro il seguente scritto in latino:
ORBIS TERRARUM
Ciao a Tutti,
Tempo addietro (guardate in alto), ho scritto un articolo con il seguente titolo:
Nicola Broschi, detto Farinelli (1705 -1782) e Giovanni Battista Antonelli (1527 – 1588)
“Made in Italy”
Farinelli, il più famoso cantante lirico castrato della storia, conquistò il pubblico del tempo, il barocco, in tutta Europa con trionfali stagioni a Roma, Vienna, Venezia, Milano, Bologna e Madrid. Verso il 1737 accettò l’invito di Elisabetta Farnese, regina e consorte di Spagna, come moglie di Filippo V. Il re spagnolo, che soffriva di nevrastenia e malinconia, aveva abbandonato la vita pubblica, gli affari di Stato e manifestava segni di follia. La regina Elisabetta invitò quindi Farinelli a esibirsi davanti a suo marito, nella speranza che potesse risvegliarlo dall'apatia.
Nel 1751 la regina Barbara de Braganza chiese a Farinelli di organizzare le celebrazioni del compleanno di Fernando VI nel Palazzo di Aranjuez, doveva essere una festa da immortalare com’era di tradizione da secoli per ogni festa del reame spagnolo. L'anno successivo, con un’idea geniale, Farinelli aggiunse nel programma delle festività una passeggiata lungo il fiume e canale Tago, ideò e fece costruire quindici imbarcazioni con remi da diporto, tra cui fregate e le chiatte reali sfarzosamente decorate, fu chiamata:
La flotta del fiume Tago
Mi stavo preparando ha scrivere un nuovo articolo quando mi arriva una mail dell’amico Luca Tarpani di Perugia, che sorpresa mi ha mandato il suo lavoro!
Di che cosa si tratta: Più avanti farò (da un professionista), disegnare le due barche reali di Antonelli e vedremo che saranno uguali a quelle che vediamo nei dipinti del 1700! Dopodiché’ nacque l’idea, il desiderio di costruire “La Barca Reale” disegnata da Farinelli!
Nei mesi seguenti cercai in Google: delle società di modellismo navale, perché’ era mia intenzione di conoscere alcuni esperti in questo campo e la fortuna mi aiutò facendomi conoscere il “Modellismo Navale “di Perugia, molti sono i soci, grandi esperti che creano capolavori e organizzano importanti mostre a livello nazionale e internazionale. Tra questi sono venuto a conoscere Luca Tarpani e gli parlai del mio progetto, gl' inviai le foto della barca reale progettata da Farinelli e mi disse: è stupenda e per il mondo del modellismo navale sarebbe un modello unico da costruire perché non si conosce, ma la difficoltà è che se non abbiamo dei disegni base è difficile a costruirla nessun modellista potrebbe eseguire questo capolavoro.
Ma qui sono venuto a conoscere Luca….con la passione di modellista nel sangue e essendo di professione Geometra/Architetto mi disse: Claudio, dammi tempo è con quelle poche info che mi hai dato provo a disegnarla e poi trovo esperti, che conosco, veri artisti e completeremo l’Opera! Bene, mi ha mandato i primi disegni, bozze, ed ora ve le presento; l’inizio di un lungo grande lavoro da immortalare, come le opere eseguite dagli ingegneri militari Antonelli.
Qui vediamo "La Barca Reale" e i disegni di Luca Tarpani
Continuazione del progetto: “La Barca Reale”
Maggio 2018,….mi trovo a Perugia, sono venuto a conoscere personalmente Luca Tarpani perché’ a organizzato un Campionato Italiano di modellismo navale!
Riporto foto di alcuni espositori (dei veri esperti), e ho avuto l’opportunità’ di conoscere esperti di cui ho bisogno!
La mia conferenza
Il presentatore della conferenza, Mario anche modellista, ha costruito un modello che rappresenta un pezzo di storia di PANAMA nel 1903 e si vede una parte della fortificazione costruita da Battista Antonelli!
Nell'articolo che leggete sopra scrivo che un giorno dalla descrizione di documenti faro' disegnare la "BARCA REALE" che fece costruire Giovanni Battista Antonelli, su ordine del re Filippo II, nel 1584. Se mettiamo a confronto il modello di Antonelli e quello di Farinelli e' quasi uguale!! 200 anni piu' tardi! La Spagna non conosce la storia della "BARCA REALE" di Antonelli!
Da un pittore di strada di Francoforte gli ho dato i suggerimenti per il disegno e qui sotto la vediamo!
Ciao a tutti
Ho avuto il piacere di partecipare a questo evento presentando il mio lavoro su Giovanni Battista Antonelli.
TITOLO:
GIOVANNI BATTISTA ANTONELLI E LA DIFESA DELLA COSTA SPAGNOLA SUL MEDITERRANEO (1560-1580)
La relazione di ogni partecipante doveva durare fino a 13 minuti, la mia avrebbe durato 30 minuti perciò ho dovuto tagliare una gran parte con molto dispiacere...! Ho avuto la fortuna che vicino a me sedeva una persona che gli ho dato velocemente il mio cellulare per riprendermi, purtroppo non siamo alla scuola di Hollywood e la qualità non è delle migliori ma chi si accontenta gode.